Mass murder:un'analisi

mass murderer. che nel nostro linguaggio può essere tradotto con “omicida di massa”. Si tratta di un particolare tipo di delitto nel quale un individuo uccide, o tenta di uccidere, diverse persone durante un unico evento e in un solo luogo. L’F.B.I. parla di mass murderer quando ci sono 3, 4 o più vittime. Per convenzione dalla definizione sono escluse le stragi di tipo terroristico, mafioso o di guerra. Nel Crime Classification Manual, pubblicato nel 1992 proprio dall’F.B.I., l’omicidio di massa è inserito nella categoria authority killing (omicidio a scopo di rivendicazione contro l’umanità): il soggetto uccide persone che hanno una relazione di autorità, simbolica o reale con lui, perché è convinto di aver subito torti da parte loro. Le vittime, infatti, vengono scelte in quanto simboli dell’istituzione che si vuol colpire. In generale, quindi, il mass murderer s’impone la “missione” di uccidere coloro che considera suoi nemici, dimostrando un totale disinteresse per i beni materiali, aspetto questo che nel Vizzardelli appare invece essere il motivo dominante del suo piano criminale. In genere i mass murderer non cercano di nascondere la loro identità e sono portati a continuare la loro opera distruttiva fino a quando non vengono fermati. Quasi sempre si avvalgono di armi da fuoco, anche molto potenti, al fine di fare più danni possibile e riuscire così a colpire il maggior numero di vittime. Nel comportamento del mass murderer possono essere scorti segnali ed indizi del comportamento paranoide, che si evince anche attraverso un’accentuata mania di persecuzione. Non esiste una causa unica che spieghi il massacro di massa, esistono invece fattori predisponenti a lungo termine e fattori precipitanti situazioni che, insieme, concorrono a determinare la micidiale esplosione. Tra i fattori predisponenti più comuni, va segnalato lo stato di malattia mentale vera e propria, Spesso, il mass murderer soffre di schizofrenia paranoide, una psicosi caratterizzata da allucinazioni, per  la maggior parte del tipo uditivo, deliri di grandezza o di persecuzione, idee religiose strampalate, atteggiamenti sospettosi, ostili ed aggressivi. Nella paranoia, solitamente, si alternano periodi di depressione a periodi di euforia. La depressione è il momento più pericoloso, in quanto è proprio allora che può determinarsi il crimine. Il paranoico, infatti, è convinto di essere perseguitato ed identifica in persone estranee ai suoi deliri la fonte dei suoi mali. Col passare del tempo diventa il mondo intero il suo nemico e, per questo, va distrutto.Prendendo spunto da quest'ultima tragedia e richiamando gli elementi raccolti dagli inquirenti americani che stanno lavorando sul caso, cerchiamo di capire, quindi, quali siano le caratteristiche più ricorrenti di una tale tipologia di assassino.
Secondo la definizione che possiamo ritrovare in letteratura, un mass murderer è un soggetto che nello stesso tempo e nello stesso luogo (dunque in un unico evento) uccide almeno 3-4 persone, che egli generalmente non conosce o con le quali, a ogni modo, non sussistono stretti legami. La ricerca criminologica ha permesso di delineare un preciso profilo criminale a cui questo genere di assassini sembra frequentemente rispondere: si tratta di soggetti relativamente giovani (tra i venticinque e i quarant'anni), che arrivano a compiere i loro massacri spinti principalmente da frustrazione e risentimento, alimentati, nel corso degli anni, nei confronti del sistema sociale d'appartenenza. Per un omicida di massa, la strage rappresenta un'occasione per vendicarsi di soprusi (reali o solo presunti) di cui lo stesso ritiene di essere stato vittima, lo strumento con cui riuscire a scaricare un'intensa tensione emotiva accumulata nel corso del tempo e non più contenibile. Generalmente, i mass murderers sono affetti da più o meno seri disturbi mentali, che possono consistere, per esempio, in disturbi di personalità (come quello narcisistico) o in disturbi psicotici caratterizzati dalla presenza di deliri di diverso genere. Molto spesso, questi soggetti hanno subito abusi e violenze durante l'infanzia. Successivamente agli omicidi, l'autore degli stessi può arrivare a togliersi la vita o può essere abbattuto dalle forze di polizia; la resa senza ulteriori spargimenti di sangue non rappresenta certamente il caso più frequente.

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