Concubine e donne nella antica Cina




Storie di leggendarie donne cinesi

2018年03月07日 16:59 fonte:Cina in Italia  autore: Daniela Baranello
Il Lago Lugu

Sono molte le donne cinesi le cui imprese e vite leggendarie hanno segnato la storia e le tradizioni della Cina, diventando un punto di riferimento per intere generazioni

Nella storia della Cina, la presenza della donna è stata molto importante. Anticamente, prima che l’uomo la relegasse a un ruolo prettamente domestico, la società cinese era a carattere matriarcale, dunque basata sul potere delle donne. Al momento della nascita, infatti, si usava prendere il nome della madre, usanza valida ancora oggi nelle società matriarcali ancora presenti in Cina, come il popolo Na che vive presso il Lugu Lake, in Yunnan. Traccia di questo matriarcato si ritrova nel carattere cinese usato per indicare il “cognome” o “nome di famiglia”, 姓 xing, composto dai radicali “donna” 女 e “padrone” 生.
Molte sono state le donne che hanno lasciato il segno nella storia cinese. Le loro vite leggendarie e le loro imprese sono entrate a far parte dell’immaginario comune, diventando un punto di riferimento socioculturale per generazioni di donne cinesi. L’immagine della donna e il suo posto nella società si sono evoluti nel corso dei secoli, in perenne lotta fra il ruolo domestico e di vittima, cui sono state costrette dalla società, e il forte desiderio individuale di affermazione e rivalsa, che le ha spinte a seguire le orme delle coraggiose eroine, guerriere o imperatrici della Cina. Donne che, con la loro forza di carattere e tenacia, hanno contribuito al cambiamento. Nel XX secolo, anche grazie a loro, la pratica dei piedi fasciati è stata abolita in maniera definitiva e da allora la donna ha continuato a rivendicare la propria identità, fino ad oggi, epoca delle grandi imprenditrici di successo. Ecco alcune leggendarie figure femminili che hanno segnato la storia della Cina.
Nüwa
È sorella e moglie del dio-imperatore Fuxi, nonché madre dell’umanità, nota secondo la leggenda per aver riparato la volta celeste, dopo la separazione di Cielo e Terra ad opera di Pangu, e per aver creato l’essere umano plasmandolo dall’argilla a sua immagine, tranne che per le gambe. Ha infatti un aspetto per la metà superiore umano, per quella inferiore animale, in genere di un drago o un serpente.
Guanyin
Rappresenta l’incarnazione femminile della Boddhisatva Avalokiteśvara, considerata la custode della fecondità delle spose, le quali infatti si rivolgono a lei per avere un figlio. Il nome letteralmente significa “colei che volge lo sguardo (alle sofferenze del mondo)”, perché è una dea misericordiosa, che ha fatto il voto di non entrare nello stato di nirvana prima di aver salvato e liberato dalle sofferenze tutte le creature. Secondo la leggenda, il suo ricco padre voleva maritarla per interesse, ma lei si rifiutò e venne esiliata trovando rifugio in un tempio, dove col tempo divenne una Boddhisatva, che decise di restare sulla Terra per aiutare le persone bisognose. In alcune versioni Guanyin viene rappresentata con tanti occhi e tante braccia, come per raggiungere tutte le sofferenze del mondo.
Xi Wangmu
La Regina Madre d’Occidente, associata ai territori occidentali dove vivevano i Tokhariani, è l’imperatrice celeste che conserva il segreto dell’immortalità ed è venerata da diverse etnie. Alcuni la identificano con un’altra forma di Nuwa e come lei, oltre ad essere dea della fecondità, è legata alla musica e agli strumenti a fiato. Le prime informazioni storiche su di lei sono state trovate sulle ossa oracolari del XV secolo a.C, dove si parla di «sacrifici alla Madre occidentale». In un testo di Du Guangting vengono citati incontri di Xi Wangmu con Laozi, dove lei appare come un superiore del maestro, a cui è attribuita la paternità del Daodejing. Veniva ammirata in particolare da quelle donne che non rappresentavano il tipico ritratto di donna remissiva imposto dalla società.
Yang Guifei
Fu la concubina ribelle e favorita dell’imperatore Xuanzong della dinastia Tang (618-907), in precedenza concubina di suo figlio al quale la sottrasse. Il suo nome originale è Yang Yuhuan, ma successivamente le fu dato prima il titolo di Taizhen e poi di Guifei, cioè concubina di massimo livello, ricevendo un trattamento al pari di un’imperatrice. Era bella e intelligente, considerata una delle Quattro Bellezze dell’antica Cina, e molto dotata per la musica e la danza. In seguito alla rivolta del generale An Lushan, deciso a ribellarsi contro la corruzione politica e la condotta dissoluta dell’imperatore, Xuanzong e Yang Guifei furono costretti a fuggire e poi, raggiunti dall’esercito, uccisi. Secondo un’altra versione, invece, Yang Guifei riuscì a scappare in Giappone, dove visse fino alla morte, mentre ad essere impiccata fu una sua sostituta.
Lin Daiyu
L’eroina del romanzo Il sogno della camera rossa di Cao Xuejin si impegna nello studio per allontanarsi dall’immagine della donna casalinga. Bella ma fragile dal punto di vista emotivo e gelosa, è molto brava nella poesia e nella musica. Viene descritta come una delle Dodici bellezze di Jinling, una donna solitaria, orgogliosa e tragica. Nel romanzo è la reincarnazione del Fiore della Perla Cremisi.
Mulan
La donna guerriera, per evitare di mandare in guerra il padre anziano e malato, si traveste da uomo e prende il suo posto utilizzando il nome del fratello. È famosa nella versione del film d’animazione Disney, che sta ora lavorando ad una nuova versione cinematografica. Il suo nome originale è Hua Mulan e la sua storia è raccontata anche nel famoso poema cinese La ballata di Mulan. Dopo dodici anni di combattimenti, riuscendo a non far scoprire la sua vera identità, viene nominata generale e poi comandante, portando infine l’esercito alla vittoria dopo aver battuto un generale unno.
Wu Zetian
Unica imperatrice cinese ad aver fondato una propria dinastia, regnò utilizzando il nome di imperatore Shengshen. Il suo regno fu criticato dagli storici confuciani, ma dagli anni Cinquanta del secolo scorso la sua figura è stata molto rivalutata. Fu prima una concubina dell’imperatore Tai Zong della dinastia Tang, con il nome di Mei Niang. Dopo la morte dell’imperatore, tornata a corte dopo un periodo trascorso in un tempio buddhista, tirò fuori il suo carattere ambizioso e al fianco del nuovo sovrano Gao Zong, figlio di Tai Zong, mostrò una grande saggezza politica. In seguito si proclamò imperatore della dinastia Zhou, sostenendo di discendere dagli antichi Zhou.
Cixi
Leggendaria imperatrice, in precedenza concubina dell’imperatore Xianfeng, per 47 anni fu l’effettiva reggente dell’Impero, in particolare in vece di suo figlio e di suo nipote. Dimostrò di avere un carattere forte e autoritario, influendo in maniera significativa sulle vicende dello Stato. Divenne imperatrice a tutti gli effetti dopo la morte dell’imperatrice vedova Ci’an. Quando il nipote maggiorenne era al potere organizzò un colpo di Stato per riprendere le redini dell’Impero. È anche ricordata per aver patrocinato le arti, come l’opera, e per aver fondato il giardino zoologico di



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