Il linguaggio come potere

Una cosa ,tra poche altre ,distingue gli animali umani bipedi da altri appartenenti al regno biologico.
E' la capacità di percepire e prospettare la malattia ,il dolore e la morte.
Questo meccanismo evolutivo del cervello umano si fonda sulle possibilità di memoria archetipica ,sull'astrazione dell'esperienza e sulla capacità di previsione.
In altre parole gli uomini temono la morte più degli animali ,che invece avvertono solo il pericolo,e temendola cercano di esorcizzarla attraverso riti o evitamenti di diverso genere.
Il timore è in grossa parte legato al fatto che il cervello non riesce a dare mappe cognitive decifrabili di quest'evento:non sappiamo quando,come ,perchè e cosa accade dopo.
Dall'inizio del percorso umano si sono create due sovrastrutture che sostengono con rituali ,credenze e meccanismi compensatori, gli individui nell'affrontare e rimuovere questa paura:la religione che si è assunta la competenza della morte in sè con interpretazioni più o meno attendibili sul post evento,e la medicina che si è assunta la competenza di prospettare un potere umano sull'evitamento o la procrastinazione dell'evento stesso.
Due poteri delegati enormi a cui l'umanità fa riferimento quotidianamente.
Un potere tanto grande che da culturale è ben presto diventato politico.
Ma come ,attraverso millenni si può mantenere un potere cosi assoluto sulle menti e sulle coscienze e sulle scelte?
Chiaro,se la paura e la delega nascono dal non capire è necessario che si continui a non capire,e non c'è niente di più ostico al comprendere che un linguaggio criptato.
Da laica e agnostica devo a fatica dar atto alla religione di aver fatto più ampi passi verso la condivisione linguistica.Vero è che ha mantenuto i dogmi e queggli assunti di base atroci che sono gli atti di fede.
Ma il linguaggio medico ha fatto di peggio.
E' rimasto ferocemente sclerotizzato dietro una codificazione esclusivamente tecnica e specifica che non offre mai la possibilità di comprendere e quindi di scegliere per sè.
Se,come diceva Laing negli anni 70,sapere è potere,il sapere del linguaggio è un potere ancora più alto ed invalicabile.
La comunicazione onanistica dei medici è tanto più ambigua e oppressiva politicamente perchè va ad esercitarsi sul contesto di massima autodeterminazine e scelta:quella del corpo e del suo benessere ,quello della salute o della malattia.
Ed è in questo campo psicologico che la religione degli dei e la religione dei guaritori si fonde in un percorso che dall'una e dall'altra parte prevede solo il credere senza capire

Susanna Berti Franceschi
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