Giovanna di Castiglia la regina pazza
A cura di: Susanna B. Franceschi
La storia di Giovanna di Castiglia è senz'altro una delle storie più drammatiche della storia medievale.
Giovanna
folle per amore o Giovanna donna emancipata ed intelligente schiacciata
dal dovere di stato e da regole morali e sociali che non riusciva ad
accettare?
La
controversia divide gli storici da sempre ed i suoi stessi biografi
contemporanei dettero spesso versioni diverse e contrastanti dei suoi
comportamenti.
Ma
il percorso esistenziale di Giovanna va senz'altro inserito sia nella
sua epoca, ma soprattutto nella regole e negli scopi politici della sua
famiglia.
Giovanna nasce nel 1479 a Toledo da isabella di Castiglia e da Ferdinando di Aragona regnanti di spagna.
Dico
regnanti perché, avvenimento raro per quei tempi, isabelle e Ferdinando
pur unificando la spagna in un unico regno, mantennero per patto
matrimoniali, i poteri uguali e divisi nei rispettivi regni: Castiglia e
Aragona.
Anche la nascita a Toledo è già premonitrice di un percorso legato ad un ineluttabile percorso politico.
Isabella,
figura forte che dominerà figli e marito per tutta la vita, usava
partorire i suoi figli in città sempre diverse della spagna, giungendo
gravida agli ultimi mesi in groppa ad una mula.
Oggi la chiameremo strategia di comunicazione o valorizzazione di immagine.
Ma
isabella sapeva che farsi vedere da tutti i suoi sudditi sempre, ma in
particolar modo al momento del parto dei principi avrebbe rafforzato la
nuova monarchia.
Giovanna fu la terza di cinque figli: tutti destinati dalla nascita a ricoprire posti strategici negli stati dell' Europa.
Tutti
divennero re e regine, basti pensare alla sorella di Giovanna, Caterina
che divenne dopo la vedovanza dal principe Arturo moglie di Enrico VIII
d'Inghilterra.
L'infanzia
di Giovanna fu l'infanzia solitaria ed infelice dei piccoli principi
sacrificati nel loro bisogno d'amore, come tutti i bambini, al dovere
della ragion di stato.
Era
una bambina silenziosa e poco socievole, divenne un adolescente ribelle
problematica con un grosso e spesso espresso conflitto con la figura
della grande madre.
Fu
indubbiamente nell'adolescenza che cominciarono a manifestarsi segnali
di quel disturbo alimentare, oggi definito bulimia ed anoressia che la
accompagnerà tutta la vita.
Ma
nel 1496 Giovanna viene data in sposa a Filippo detto il bello, figlio
di Massimiliano d'Asburgo, e questo evento sconvolgerà definitivamente
la vite della principessa di Castiglia.
Il
matrimonio nato come alleanza strategica di due potenti regni diventa
da subito rapporto di amore e di forte passione. Giovanna è
innamoratissima del bel marito e lei vissuta nella bigotta corte
spagnola è sconvolta dalla passione dei sensi.
Giovanna ha 19 anni, il bello 23.
La corte fiamminga appare nuova e sconcertante alla giovane spagnola che non si farà mai accettare dalla nobiltà.
Ma lei ha occhi solo per il suo Filippo e lui le basta.
In 10 anni Giovanna partorisce 6 figli, tra i quali quel Carlo che diventerà Carlo v sul cui impero non tramontava mai il sole
Ma se l'amore è eterno per alcuni. non lo è per altri.
E se eterno lo fu per Giovanna non lo fu altrettanto per Filippo.
Il
giovane principe, che le cronache descrivono come degno del suo
soprannome, cominciò presto ad avere giovani ed innominate amanti, a
frequentare da solo o con amici osterie e a dedicarsi ad ogni piacere.
Non era cosa che Giovanna, principessa di Castiglia potesse accettare di buon grado.
Le scenate si ripetevano eclatanti anche nelle occasioni ufficiali.
Giovanna urlava, tirava oggetti, si buttava per terra, non mangiava per giorni.
Filippo
rispondeva a volte con indifferenza, a volte, sempre raccontano gli
storici contemporanei, alzando le mani sull'infelice creatura.
La
leggenda della follia d'amore di Giovanna cominciò a correre per
l'Europa ed arrivò fino alla severa corte spagnola preoccupando isabella
e Ferdinando che vedevano in tutto ciò una destabilizzazione del loro
disegno.
Giovanna, isabella gravemente malata di tumore all'utero, era infatti stata designata erede della Castiglia.
I
reali invitarono la coppia, Giovanna e Filippo, in spagna, al fine di
conoscere possedimenti e di farsi riconoscere dal popolo.
Giovanna accettò di malincuore temendo un tranello per non farla tornare in fiandra assieme all'amato.
Filippo ambizioso vide nel viaggio e nelle stranezze di Giovanna, l'ipotesi di divenire unico re di spagna.
Nel
corso della visita la situazione psicologica della principessa
precipitò: le scenate di gelosia e i digiuni seguiti da abbuffate
notturne si moltiplicarono.
Ormai era per tutti "la loca".
Morta
isabella Ferdinando reggente a nome di Giovanna della Castiglia, le
impedisce di seguire Filippo nel viaggio di ritorno in fiandra e la
rinchiude nel castello della Mata di Medina.
E' il colpo di grazia.
Nel 1506 Filippo muore probabilmente di complicanze virali.
Giovanna si rifiuta di far seppellire il marito che viene imbalsamato e conservato vicino a lei.
La
ormai regina di Castiglia parla per ore con il cadavere, lo accarezza,
lo bacia: nessuna donna glielo potrà più strappare. finalmente Filippo è
suo, solo suo.
Quando
è costretta ad abbandonare Burgos, dove è prigioniera del padre, per un
epidemia di peste, costringe il seguito a portarsi dietro il cadavere
di Filippo.
Ferdinando
stanco di tanta follia e consapevole del pericolo per l'unità spagnola
di questa sovrana la rinchiude nella fortezza di Tordesillas.
Giovanna ci rimarrà 46 anni.
A conferma della sua follia rifiuterà per 46 anni la confessione e i sacramenti.
Suo
figlio Carlo v che quasi non l'ha conosciuta è ormai imperatore, altri
suoi figli e figlie sono sui troni di Europa. sua nipote maria, detta la
sanguinaria, è regina d'Inghilterra.
Muore vestita di stracci, irriconoscibile, nel1515.
Sulla sua tomba si recherà solo il nipote Filippo II°.
Le
sue ultime lettere denunciano il pensiero chiaro, consapevole e
doloroso di una donna che era vissuta in un epoca troppo distante dalla
sua sensibilità e dalle sue potenzialità intellettive.
Oggi
Giovanna sarebbe stata definita una sindrome bipolare con alterazioni
del comportamento alimentare: quello che viene definito il fuoco sacro,
la patologia dei geni
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