Io e il cancro 2





Il risultato dell'esame istologico arrivo.Presto,troppo presto.
La squadra era al completo:la radiologia,sempre piu ansiosa,il chirurgo,o meglio la chirurgia,una signora graziosa,viso dolce,sembrava li per caso,un' altra tipa di cui non capii il ruolo,ma che doveva essere un' altra radiologa,l' infermiera ,il personaggio piu positivo e utile al contesto,e pure la psicologa,giovane e apparentemente spaventatissima di essere  e dover gestire la mia reazione .La corte non si alzo,come nei processi che si rispettano,e nemmeno l' imputata.Ma la sentenza fu pronunciata: parlò la radiologa ansiosa." Come previsto(previsto da chi?) e' un G3 B5."Tutti gli sguardi su di me.Ora ,a regola potevo non avere capito un cazzo di quel linguaggio tecnico su cui giocano sempre i dottorini.Invece avevo capito è loro avevano capito che avevo capito.Anni di professione psicoanalitica e una rigida formazione nel campo ,mi avevano creato la capacità di controllo emozionale che lo stesso Budda avrebbe invidiato.Rimasi ferma,girai sulle partcipanti al grande show lo sguardo,guardai Ugo ,appoggiato alla parete,immobile anche lui.
Il silenzio era pesante,le avevo deluse,lo capii dubito,magari un piattino o una crisettacdi nervi me la potevo far venire,ma non pensai a questa gratificazione doverosa verso il gruppo.
Prese l' iniziativa la seconda radiologa.
Venne verso di me ,mi chiese di mettermi sul lettino e di spogliarmi.Far qualcosa di pratico era senza  dubbio la cosa migliore.
Puppe di fuori,visione allargata del seno con poponcino,il famoso tumore,una rapida occhiata come si da' in una vetrina ad un paio di scarpe che vorremmo comprare.
" Quindi facciamo mastectomia ,ma prima un ciclo di chemioterapia ""No, niente chemio, togliete "L'immediatezza della mia risposta, unita alla loro assoluta incertezza sul valore di una chemio preventiva, non permise risposta o tentativo di convincimento. 10 minuti massimo, fu fissata la data della preospedalizzazione e quella dell'intervento. Ugo mi guardava e in quello sguardo vidi tutto, tutto quello che avrei e avremmo dovuto affrontare. Per la terza volta la mia vita subiva una svolta. Avrei dovuto di nuovo riadattare la mia vita. Nei momenti tragici riesco, anzi d'istinto, rimango gelida e impassibile. Ci salutammo e uscii. Credo che ad oggi la giovane psicologa, chiamata per eventuali pianti e disoerazioni, si stia chiedendo che razza di demonio fossi. 

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