La grande distinzione nell'ambito della malattia è quella tra malattie
acute e malattie croniche. Questa separazione segna uno spartiacque da
non trascurare nel vissuto del malato e nelle sue modalità d'affrontare
il problema. La malattia acuta ha esordio improvviso, inaspettato in un
soggetto che si riteneva, spesso, esente, dal problema. Si può
paragonare ad un incidente, ad una moto che a folle velocità ti investe
mentre rientri dal lavoro, ad una tegola che ti rompe il cranio mentre
stai passeggiando, tirata giù dal vento. Un trauma improvviso e
inaspettato che ti lascia sconcertato e privo di risorse. Non hai tempo
di elaborare, di pensare, di cercare origini o soluzioni, ti lasci
investire dall'onda e t'affidi come un bambino a chi ritiene sappia più
di te. "L'unica cosa bella che mi succede, è che comincio ad abituarmi a
soffrire" (Frida Khalo) Poi, ed è il tema che tratteremo in questo
libro, ci sono le malattie croniche. Le malattie croniche si
caratterizzano per il fatto di presentare sintomi che perdurano nel
tempo, talvolta in maniera costante e altre con fasi di remissione
parziale e di riacutizzazione. Per tali malattie, le terapie possono
portare miglioramenti, ma non sono risolutive. In altre e più semplici
parole, la malattia cronica è una sofferenza che ti attraversa tutta la
vita senza alcuna speranza di guarigione effettiva.
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