L'angoscia e il dolore. Il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere. Frida Kahlo
MALATTIA
L'angoscia e il dolore. Il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere. Frida Kahlo
Malato (dal latino male habĭtus, modellato sul greco κακῶς ἔχων cioè "che sta male")
Dunque cos’è la malattia,già,come sempre,la radice etimologica ci dà un significato e un significante,la
malattia è una condizione di sofferenza.Ancora più esplicativa è la radice etimologica
scientifica:patologia,Il termine deriva dalla lingua greca πάθος, pathos, "sofferenza" e -λογία, -logia,
"studio" Quindi è lo studio di ogni forma di sofferenza.
Potremmo quindi definire come malattia o patologia ogni stato che alteri la condizione di benessere
dell’organismo,o la condizione di interazione benefica di un organismo con l’ambiente che lo circonda.
Parole importanti che danno una collocazione ad uno stato,uno stato spesso denso di
paura,sofferenza,speranza e affidamento .
Se andiamo a riflettere la storia umana non è scritta dalla narrazione di condizioni di benessere,ma sempre
noi percorriamo il viaggio storico individuale e collettivo attraverso la condizione della sofferenza,sia
essa guerra,miseria,inganno,abbandono o appunto malattia,sofferenza del corpo o della mente.
monologo macbeth
Domani, e poi domani, e poi domani...
Di giorno in giorno, striscia,
col suo piccolo passo, ogni domani
per raggiungere la sillaba postrema
del tempo in cui ci serve la memoria.
E tutti i nostri ieri
han rischiarato, i pazzi, quel sentiero
che conduce alla morte polverosa.
Spegniti dunque, ormai, corta candela!
La vita e' solo un'ombra che cammina:
un povero istrione,
che si dimena, e va pavoneggiandosi
sulla scena del mondo, un'ora sola:
e poi, non s'ode piu'.
Favola raccontata da un'idiota,
tutta piena di strepito e furore,
che non vuol dir niente.
da "Macbeth"WS
Le malattie ,però,come ogni cosa di questo mondo,non sono tutte uguali.La definizione o autodefinizione
di “malato”ha variabili infinite proprio come molte sono le malattie che affliggono l’uomo.Ci sono le
stagionali,le influenze,i raffreddorri,le bronchiti,quelli che le nostre nonne chiamavano”colpo di freddo”e
prevenivano con sciarpe gigantesche e cappelli di lana.Ci sono le virali,tra queste anche la stagionale
influenza o il comune raffreddore,portatori i terribili virus,creature immortali che hanno preceduto tutti gli
esseri viventi e a tutti gli esseri viventi sipravviveranno.Il contagio ,per varie vie e modalità è veloce e
talvolta inarrestabile,sono quando benigne,quando a esito infausto.Esistono i dolori dell’animo,le grandi
depressioni,i disturbi affettivi maggiori e minori,le nevrosi,le temute schizofrenia.Su questa categoria di
patologia da sempre eminenti scienziati discutono eziologia,che sembra parolona,ma vuol solo dire
origine delle cause.
Esistono i tumori,il cancro,che già la sola parola provoca sensazione di panico e morte.Le “neoplasie”Una
neoplasia (dal graco νέος, nèos, «nuovo», e πλάσις, plásis, «formazione») o un tumore (dal latino tumor,
«rigonfiamento»), indica, in patologia, «una massa abnormale di tessuto che cresce in eccesso ed in modo
scoordinato rispetto ai tessuti normali, e che persiste in questo stato dopo la cessazione degli stimoli che
hanno indotto il processo»come chiarisce la definizione coniata dall' oncologo Rupert Allan Willis.Come
ho detto la sola parola tumore genera panico,ma oggi ci sono diversi tumori che se diagnosticati ed operati
in tempo offrono discrete possibilità di vita.Come al solito,l’eziologia è ancora sconosciuta anche se
forme di esorcismo sociale collettivo incolpano di volta in volta stili di vita,dalla carne rossa,al fumo,alla
sedentarietà e fattori inquinanti vari e molteplici.Poco si fa conto che i tumori colpiscono anche soggetti
con stili di vita da eremita del Monte Athos.
Molte malattie,alcune terapie efficaci,ancora poche cause certe e sempre un diverso riscontro emotivo
nell’affrontarle da parte di chi ne soffre.
Ma la grande distinzione nell’ambito della malattia è quella tra malattie acute e malattie croniche.Questa
separazione segna uno spartiacque da non trascurare nel vissuto del malato e nelle sue modalità di
affrontare il problema.
La malattia acuta ha esordio improvviso,inaspettato in un soggetto che si riteneva ,spesso,esente,dal
problema.Si può paragonare ad un incidente,a una moto che a folle velocità ti investe mentre rietri dal
lavoro,ad una tegola che ti rompe il cranio mentre stai passeggiando,tirata giù dal vento.Un trauma
improvviso e inaspettato che ti lascia sconcertato e privo di risorse.Non hai tempo di elaborare,di
pensare,di cercare origini o soluzioni,ti lasci investire dall’onda e ti affidi come un bambino a chi ritiene
sappia più di te.
L'unica cosa bella che mi succede, è che comincio ad abituarmi a soffrire.Frida Khalo
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