Donne serial killer



 


Nell'immaginario collettivo la definizione serial killer richiama e si lega a una figura maschile.In realtà furono e sono moltissime le assassine seriali che si connotano ,talvolta ,per un sadismo superiore a quello maschile.

L'immagine dell'assassina seriale,come delle numerosissime figlicide e madri maltrattanti,destruttura lo stereotipo della donna dolce,remissiva e sempre vittima.Donne che sterminarono intere famiglie,figli "loro mariti, amanti o altri parenti per profitto economico o altre ragioni; Angeli della morte, che uccidono pazienti che accudiscono o bambini a cui fanno da babysitter per diversi motivi, a volte per profitto ma più spesso per ragioni inspiegabili; Seguaci di un culto, che sono portate a uccidere da un leader carismatico. Le donne della Famiglia Manson sono l’esempio di più alto profilo di questa categoria di assassine; Partner accomodanti, che si rassegnano all’idea di partecipare agli omicidi perpetrati dai loro mariti o amanti;"Criminali masochiste, che di solito appaiono stabili, con una buona reputazione, e potrebbero essere molto religiose ma tendono a ritrovarsi coinvolte intimamente con partner violenti che abusano di loro e che finiscono per uccidere; Donne apertamente violente e ostili, che sono emotivamente instabili, impulsive e violente. Hanno di frequente un passato di aggressioni e anche se non pianificano di uccidere, le loro esplosioni violente possono sfociare non intenzionalmente in un omicidio; Donne segretamente ostili, che possono sopprimere la rabbia e la esprimono in segreto, spesso prendendo di mira i propri figli o altre vittime vulnerabili; Assassine inadeguate, che hanno poche qualità, intelligenza limitata e bassa autostima. La loro preoccupazione principale è compiacere i loro compagni, cosa che a volte fanno partecipando agli omicidi o alle aggressioni sessuali perpetrate dal compagno; Criminali psicotiche, che sono clinicamente pazze. Simili ai killer visionari, sono spinte a uccidere da voci o da allucinazioni; Criminali immorali, che commettono omicidi premeditati senza provare rimorso, per guadagno personale o materiale. Possono essere descritte come psicopatiche o sociopatiche, un disturbo della personalità più che una malattia mentale. Sono consapevoli degli atti che compiono ma non se ne preoccupano. La maggior parte dei serial killer, donne o uomini, possono essere diagnosticati come sociopatici, o come affetti da Disturbo antisociale della personalità (ASPD).59 Un altro studio, invece, si concentra sulla relazione vittima/criminale per categorizzare le donne assassine come: Donne Alfa, che utilizzano la violenza per proteggere se stesse o altri. Questi sono casi di autodifesa contro la vittima, che è una persona violenta; Donne Beta, che vengono portate a uccidere da emozioni come la gelosia e l’odio, o che in qualche modo provocano la propria vittimizzazione, il che sfocia in un omicidio compulsivo; Donne Omega, che usano la sessualità per raggirare le loro vittime e sono emozionalmente distaccate da loro, le uccidono a sangue freddo e spesso per guadagno materiale.60 Tutte queste diverse categorie possono escludersi a vicenda o sovrapporsi. Non c’è una singola definizione di definizione di serial killer, né c’è un sistema universale che li possa categorizzare, uomini o donne che siano. Una cosa, però, è chiaramente evidente: l’ampia gamma di definizioni e categorie riflette un fenomeno di donne serial killer ben più esteso e diversificato di quanto si pensasse.l culto e la cultura della femminilità sono stati centrali in questa analisi, cosa che invece non è per gli uomini serial killer. Le donne non solo sfidano la nostra concezione di bene e male, ma sfidano anche la percezione di base accettata del ruolo e dell’identità di genere e, infine, la nostra comprensione globale dell’umanità. Non sono state tracciate tante teorie per comprendere gli uomini serial killer tanto quanto è stato fatto per l’analisi delle donne assassine. Mentre i serial killer sembrano confermare la parte peggiore della mascolinità, la questione non è così chiara per le donne. Le serial killer minano l’idea di femminilità oppure ne confermano la parte peggiore? L’aggressività è intrinseca nella femminilità e come? La questione delle donne serial killer non dovrebbe essere solo affrontata in un contesto politico o di genere, ma nella sua intera portata umana


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